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PARTNERS
Don Marco Renda
Fabio Ingrassia
Pasquale Pandolfo
Gaetano Edoardo Alagna
Sara Parrinello
Piero Gallo
Chiesa Madre
San Tommaso di Canterbury
Marsala
Genere: Documentario
Anno: 2019
Regia: Easy Vision
Durata: 6:31
Sponsor: Baglio Oro
VERSIONE IN ITALIANO
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CHIESA MADRE DI MARSALA
La storia della Chiesa Madre inizia in epoca normanna quando venne edificata (1176) dal Vescovo di Mazara Tustino, forse su un precedente edificio di culto di periodo paleocristiano.
Il duomo fu dedicato a San Tommaso Becket, arcivescovo di Canterbury, figura attuale ed emblematica in quanto simbolo di libertà e di dignità umana oltre di fedeltà a Cristo a alla sua Chiesa. Il culto del santo inglese, appena canonizzato da papa Alessandro III (1173), si diffuse in Sicilia per volontà di Giovanna d’Inghilterra, andata in sposa al re normanno Guglielmo II (1177), che in tal modo voleva espiare le colpe del padre, Enrico II, causa indiretta del suo martirio. Dopo un periodo di amicizia e fedeltà alla corona come cancelliere, Tommaso Becket, eletto arcivescovo di Canterbury, si oppose con fermezza al re per rivendicare la libertà e l’indipendenza del clero dal potere regale.
Ritornato a Canterbury dopo sette anni di esilio in Francia, dimostrò ancora l’indipendenza del clero scomunicando due vescovi, ma quest’ultimo atto gli costò la vita. Quattro cavalieri di corte, convinti di fare cosa gradita al re, lo uccisero nella sua cattedrale la sera del 29 dicembre 1170.
Il duomo normanno era di dimensioni più piccole e si sviluppava ortogonalmente rispetto alla chiesa attuale, con la facciata su piazza Filippo Maggio e l’abside sulla via Garibaldi. Nel tempo il monumento ha subito importante modifiche, ricostruzioni e restauri e, grazie alle donazioni di privati cittadini e alla collaborazione delle confraternite laiche delle maestranze, è stato ingrandito, arricchito di opere d’arte e salvaguardato dal degrado.
Infatti tra il XVI e il XVII secolo nacquero molte confraternite formate da ceti e maestranze, alle quali fu affidata la manutenzione e la cura delle cappelle e gli atti di culto che in esse si svolgevano. Oltre a quelle delle Quattro maestranze (falegnami, sarti, fabbri e calzolai) che gestivano la Cappella del SS.Sacramento, si aggiunsero altre confraternite: quella degli agricoltori che curavano la Cappella dei SS. Simone e Giuda, quella dei massari per la Cappella dedicata a S. Cristoforo, quella dei pescatori per la Cappella della Madonna della Provvidenza.
L’aspetto attuale del monumento si deve alla ricostruzione realizzata tra il XVII e gli inizi del XVIII secolo con il concorso di tutta la città: autorità pubbliche, fedeli e mecenati. Due grandi architetti collaborarono alla realizzazione dell’opera: il trapanese Giovan Biagio Amico per il progetto della volta della navata centrale e il gesuita Angelo Italia per la facciata.
Come ricorda la lapide murata nel transetto sinistro, la Madrice fu consacrata il 30 agosto 1821 dal marsalese Mons. Isidoro Spanò. Ma le vicende costruttive non potevano dirsi concluse in quanto mancavano la cupola e il prospetto superiore. La cupola, dopo il crollo di quella ottocentesca, venne nuovamente innalzata nel 1947-1951 sulla base del prospetto redatto dal palermitano Giuseppe Damiani Almeyda nel 1893, mentre il prospetto venne completato nel 1955 su progetto degli architetti Pace e Rizza.
La Chiesa Madre nel suo aspetto attuale, dunque, esprime un linguaggio composito, fatto di stili diversi, di committenze che si sono dispiegate nel corso dei secoli tracciando una storia di devozione, arte e tradizione popolare. Oltre alla funzione primaria di luogo di culto, ha assunto nel tempo quella di “museo”, accogliendo nelle sue cappelle dipinti e sculture destinati ad essa o ad altre chiese oggi distrutte o sconsacrate, e in particolare una considerevole documentazione della scultura gaginesca.
Il prospetto è caratterizzato dalla compresenza di elementi classicisti di tradizione manieristica e di elementi barocchi. Ha un aspetto austero e uno schema compositivo simmetrico diviso in due ordini. al centro dell’ordine inferiore, tra doppie colonne su plinti, vi è il portale d’ingresso con decorazione rococò.
il secondo ordine, moderno, è caratterizzato da una parte centrale sormontata da timpano e dominata dalle statue di San giovanni Battista e San Tommaso Becket (a destra), Leone Magno e Gregorio Magno (a sinistra) e da due campanili, ai lati. L’interno è caratterizzato da una pianta basilicale con transetto ed abside, divisa in tre navate da due file di otto colonne monolitiche. Lungo i muri perimetrali si aprono sei cappelle per ciascun lato, che custodiscono pregevoli opere d’arte.
Testo di Maria Grazia Griffo
EASY VISION CREDITS
BIBLIOGRAFIA
La Chiesa Madre di Marsala - Edizioni Muret
Gloria dei figli - Sac. A. Linares
Sito Chiesa Madre di Marsala - Maria Grazia Griffo
Se desiderate approfondire le informazioni sulla Chiesa Madre di Marsala, parrocchia San Tommaso Becket, vi invitiamo a consultare il sito www.chiesamadremarsala.eu
Ringraziamenti:
Chiesa Madre di Marsala
Don Marco Maria Renda, Arciprete della Chiesa Madre di Marsala
Don Daniele Donato, Vicario parrocchiale della Chiesa Madre di Marsala
Don Giuseppe Ponte
Annamaria Abate - Architetto
Gaetano Edoardo Alagna - Restauratore
Francesca La Grutta - Storica
Sebastiano Foderà
Antonino Nastasi
Francesco Laudicina - Cantine Baglio Oro
Michele Cottone - Cantine Baglio Oro
Vitalba Pipitone - Presidente Lions Club Marsala
Alberto Di Girolamo - Sindaco del Comune di Marsala
Clara Ruggieri - Assessore alle Politiche Sociali e Culturali del Comune di Marsala
Rino Passalacqua - Assessore Attività Produttive del Comune di Marsala
Realizzazione: EASY VISION
Pasquale Pandolfo – Regia, luci, riprese e montaggio di postproduzione – Pask Videomaker
Margherita Spanò – Regia, sceneggiatura e produzione esecutiva - Logos Engineering
Eliana Tumbarello – Consulenza legale e coordinamento progetto web - Logos Engineering
Vita Messina – Coordinamento progetto social - Logos Engineering
Matilde Montalto – Fotografia, backstage e comunicazione social - Logos Engineering